Non solo classici nelle scuole di Luigi Ballerini

“Esiste una strana resistenza a far entrare la narrativa contemporanea per i giovani nella scuola italiana. Resistenza che cresce quanto più si sale di ordine: dalla maggior facilità di ingresso nella scuola primaria fino alla barriera quasi invalicabile dei licei. A essa vengono di solito contrapposti, in antagonismo, i testi considerati classici”.
Lo ha scritto, in un recente articolo pubblicato da La Repubblica (“Non solo classici nelle scuole”),  Luigi Ballerini, medico e scrittore, presidente della giuria della sezione narrativa del Concorso Opera Prima.
Per Ballerini “ritenere che un linguaggio più attuale e un ritmo più incalzante significhino necessariamente un impoverimento della lingua e del testo nel suo complesso resta tutt’ oggi un preconcetto radicato in molti. È un dato di fatto che per molti giovani lettori i romanzi di oggi fanno da apripista: trovato il libro giusto, ossia quello che parla all’esperienza e suscita pensieri e riflessioni, altri ne verranno, di generi, autori, stili e anche epoche diverse. Qual è allora il rapporto con i cosiddetti classici (che tra l’altro non sono nati come classici, ma come contemporanei, anzi circostanti del loro tempo)? Il vero errore è porre i due tipi di narrazione in antitesi o in alternativa. La narrativa di oggi può introdurre ai classici. Per molti ragazzi i classici sono un punto di arrivo e non di partenza. situazioni percepite come lontane, uno stile che può risultare faticoso, la necessità di traslazione più o meno simbolica sull’attuale possono
costituirsi come ostacoli insormontabili per alcuni, ostacoli che talora scoraggiano definitivamente la lettura e allontanano dai libri”.
Qui l’articolo integrale.